Cos'è quoque tu brute?

Ecco le informazioni su "Quoque tu, Brute?" in formato Markdown:

"Quoque tu, Brute?" (Anche tu, Bruto?) è una frase latina attribuita a Giulio Cesare, presumibilmente pronunciata mentre veniva assassinato.

La frase è diventata un'espressione ben nota usata per esprimere shock e dolore per il tradimento di un amico o di una persona di fiducia. Il tradimento è percepito come particolarmente doloroso perché proviene da qualcuno in cui si riponeva la fiducia.

Sebbene sia una frase latina ampiamente riconosciuta, non esiste una prova definitiva che Cesare l'abbia effettivamente pronunciata. L'affermazione più famosa della frase si trova nell'opera teatrale di William Shakespeare, Giulio Cesare, atto 3, scena 1. Fonti storiche antiche, come Svetonio e Plutarco, offrono resoconti diversi degli ultimi momenti di Cesare, nessuno dei quali include queste esatte parole. Ad esempio, Svetonio afferma che Cesare disse "καὶ σὺ τέκνον" (Kai su, teknon?), che in greco significa "Anche tu, figlio mio?". Plutarco, d'altra parte, non cita alcuna parola detta da Cesare.

L'importanza dell'espressione risiede nel suo potente simbolismo di tradimento (https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Tradimento) da parte di qualcuno in cui si riponeva la fiducia. Il nome di Bruto (https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Bruto) è diventato sinonimo di questa forma di tradimento. Il simbolismo (https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Simbolismo) di questa frase continua a risuonare nella cultura e nella letteratura.